Il testo integrale[1]

Corte di Cassazione, sezione V, sentenza n. 36125 del 5 ottobre 2011

La Suprema Corte con la sentenza 36125/2011  ha respinto  il ricorso di un imprenditore condannato in primo grado, confermata in appello, per bancarotta preferenziale per essersi attribuito un rimborso di 18mila euro a seguito della vendita di una Jaguar aziendale.

L’auto di lusso era stata acquistata un anno e mezzo prima del fallimento, per 31mila euro, a spese del socio amministratore poi condannato e figurava come finanziamento implicito. Un mese prima della dichiarazione dalla bancarotta venne venduta ad una terza persona; quest’ultima aveva girato sul suo conto i 18mila euro incassati in contanti dalla azienda, come parte del versamento eseguito quale finanziamento della società.

Per la corte le testimonianze presentate dalla difesa, in assenza di una valida prova documentale del pagamento effettuato dal terzo, sono da considerarsi inaffidabili, mentre “le scritture contabili, provenendo dallo stesso imprenditore, quando dallo stesso formate e ordinatamente tenute, fanno prova presuntiva semplice, nei confronti dello stesso, in ordine alla veridicità di quanto dalle stesse emergente”.

Sorrento 6 ottobre 2011.

 

Avv. Renato D’Isa


[1] Scaricabile e consultabile dal portale giuridico – Guida al diritto

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *