Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 5 giugno 2017, n. 27766
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Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 5 giugno 2017, n. 27766

Qualsiasi detenuto ha il diritto di morire dignitosamente, anche se si tratta di un boss mafioso sottoposto al regime del 41­bis ordinamento penitenziario. Pertanto, in caso di richiesta di differimento della pena, ai domiciliari o in altro luogo di degenza al fine di garantire le cure o consentire una morte dignitosa, il tribunale di sorveglianza...

Corte Costituzionale, ordinanza n. 136 del 12 giugno 2017
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Corte Costituzionale, ordinanza n. 136 del 12 giugno 2017

  Dichiarata manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 275, comma 3, del codice di procedura penale, sollevata, in riferimento agli artt. 3, 13, primo comma, e 27, secondo comma, della Costituzione. L’appartenenza a un’associazione di tipo mafioso implica, nella generalità dei casi e secondo una regola di esperienza sufficientemente condivisa, un’esigenza cautelare che...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 settembre 2014, n. 38073. In assenza di specifiche disposizioni ministeriali, anche per i detenuti sottoposti al regime carcerario ex art. 41-bis devono valere le regole generali previste dall'ordinamento penitenziario non oggetto di sospensione e dunque deve esser loro concesso di recuperare l'ora di colloquio mensile persa, portando a due ore la visita nel mese successivo

Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 settembre 2014, n. 38073   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VECCHIO Massimo – Presidente Dott. DI TOMASSI Mariastefania – Consigliere Dott. CAVALLO Aldo – rel. Consigliere Dott. SANDRINI Enrico Giusepp – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione I , sentenza 25 ottobre 2013 n. 43890. Anche per il “carcere duro” è fatto divieto di disporre o mantenere la medesima custodia carceraria in costanza di persona affetta da malattia particolarmente grave tale da rendere le sue condizioni di salute incompatibili con lo stato detentivo ovvero non adeguatamente curabili.

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione I , sentenza 25 ottobre 2013 n. 43890 E’ fatto  divieto di disporre o mantenere la medesima custodia carceraria in costanza di persona affetta da malattia particolarmente grave tale da  rendere le sue condizioni di salute incompatibili con lo stato  detentivo ovvero non adeguatamente curabili. Anche in...