Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 dicembre 2017, n. 30714. Il requisito della continuita’ nell’esercizio della professione non puo’ essere contestato dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per i periodi anteriori a quinquennio precedente
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 21 dicembre 2017, n. 30714. Il requisito della continuita’ nell’esercizio della professione non puo’ essere contestato dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per i periodi anteriori a quinquennio precedente

Il requisito della continuita’ nell’esercizio della professione non puo’ essere contestato dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense per i periodi anteriori a quinquennio precedente la suddetta domanda quando non sia stata esercitata la facolta’ di revisione prevista dalla L. n. 319 del 1975, articolo 3, come modificato dalla L. n. 576 del 1980,...

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 dicembre 2017, n. 30234. No al riscatto degli anni di laurea mediante compensazione con i maggiori contributi incassati dalla Cassa
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 15 dicembre 2017, n. 30234. No al riscatto degli anni di laurea mediante compensazione con i maggiori contributi incassati dalla Cassa

No al riscatto degli anni di laurea mediante compensazione con i maggiori contributi incassati dalla Cassa a seguito del ricongiungimento con la contribuzione versata all’Inps Sentenza 15 dicembre 2017, n. 30234 Data udienza 13 settembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...

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In caso di paternità biologica, l'avvocato non ha diritto a percepire l'indennità di maternità a carico della Cassa forense al posto della moglie. L'istituto non è soltanto a protezione dei figli ma anche della salute della donna che avendo partorito si trova in una situazione oggettivamente diversa dall'uomo il che consente una diversità di trattamento. Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 2 maggio 2016, n. 8594.

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 2 maggio 2016, n. 8594 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Presidente Dott. BRONZINI Giuseppe – rel. Consigliere Dott. RIVERSO Roberto – Consigliere Dott. LEO Giuseppina – Consigliere Dott. SPENA Francesca...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 settembre 2014, n. 18953. In tema di prescizione per i crediti previdenziali della Cassa forense, il nuovo termine decennale previsto dalla Riforma di categoria (legge 247/2012), infatti, si applica soltanto a partire dal 2 febbraio 2013, data di entrata in vigore della norma. Precedentemente vale il termine più breve di cinque anni disposto per tutte le Casse privatizzate (legge 335/1995)

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 settembre 2014, n. 18953   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. PATTI...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 ottobre 2013 n. 23536. La Cassa forense non può rifiutare l’iscrizione all’avvocato ritenendolo un commerciante solo perché è titolare di una concessione di impianti di carburante se la gestione è stata affidata a terzi

Il testo integrale [1]   L’invocata incompatibilità dell’esercizio della professione forense di cui all’art. 3 del Rdl 1578133 – che preclude, ex art. 2 comma 3 legge 319/75, ancorché non accertata e perseguita dal Consiglio dell’Ordine competente, sia l’iscrizione alla Cassa, sia la considerazione ai fini del conseguimento di qualsiasi trattamento previdenziale forense del periodo...