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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 dicembre 2014, n. 25840. Il primo criterio da seguire nell'interpretazione del contratto è la ricerca della comune volontà delle parti, che deve avvenire non solo sulla base del testo negoziale, ma in base alla condotta delle parti ed al complesso dei patti contrattuali. Nell'interpretazione del contratto la regola “in claris non fit interpretatio" non è applicabile in presenza di clausole che, pur chiare se riguardate in sé, non siano coerenti con l'intenzione delle parti, per come desumibile dalle altre parti del contratto. Nel caso di collegamento negoziale tra più contratti, ciascuno di essi va interpretato tenendo conto della condotta tenuta dai contraenti nella stipula e nell'esecuzione dei contratti collegati, se reciprocamente nota. Se una delle parti del contratto manifesti la volontà di attribuire un certo significato ad una clausola ambigua, e l'altra presti acquiescenza a tali manifestazioni di volontà, l'interpretazione del contratto secondo buona fede, ai sensi dell'art. 1366 c.c., impone di ritenere quella interpretazione coerente con la comune volontà delle parti.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 dicembre 2014, n. 25840 Svolgimento del processo 1. Nel 1997 i sigg.ri M.E.M. , M.A.M. e Mo.Ma. convennero dinanzi al Tribunale di Fermo il sig. V.G. e la Levante Assicurazioni s.p.a. (che in seguito muterà ragione sociale in Carige Assicurazioni s.p.a., e come tale sarà d’ora innanzi...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 15 luglio 2013, n. 17334. La clausola che deroga la competenza territoriale la si deve interpretare alla luce del contratto

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza  15 luglio 2013, n. 17334 Fatto e diritto Ritenuto quanto segue: p.1. La Idroelettrica Valcanale s.a.s. di Mario Gabriele Massarutto & C. ha proposto istanza di regolamento di competenza contro l’ordinanza del 26 aprile 2012, con la quale il Tribunale di Tolmezzo ha dichiarato la propria incompetenza per...

Risoluzione di diritto. Diffida – Clausola risolutiva – Termine essenziale
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Risoluzione di diritto. Diffida – Clausola risolutiva – Termine essenziale

Risoluzione di diritto. Diffida – Clausola risolutiva espressa – Termine essenziale Per una migliore consultazione del presente saggio si consiglia di scaricare il seguente documento in PDF Per la consultazione del saggio La risoluzione aprire il seguente collegamento on-line La risoluzione Introduzione             La risolubilità si verifica quando il programma contrattuale non é più...

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Corte di Casaszione, sezione II, sentenza 11 luglio 2012, n. 11749 . Sulla nullità della clausola contrattuale

La massima L’effetto di propagazione, sull’intero contratto preliminare, della nullità della clausola contenente l’impegno delle parti di indicare nel definitivo, in violazione della disciplina dell’imposta di registro, un prezzo inferiore a quello realmente pattuito, non può derivare dal semplice rafforzamento dell’atteso comportamento contra legem mediante la previsione negoziale di un diritto alla risoluzione attivabile dalla...