Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 ottobre 2017, n. 24368. Nel rapporto tra consorzio e consorziata l’assegnazione dell’esecuzione dei lavori a una singola impresa consorziata è qualificabile come subappalto
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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 16 ottobre 2017, n. 24368. Nel rapporto tra consorzio e consorziata l’assegnazione dell’esecuzione dei lavori a una singola impresa consorziata è qualificabile come subappalto

Nel rapporto tra consorzio e consorziata l’assegnazione dell’esecuzione dei lavori a una singola impresa consorziata è qualificabile come subappalto, con conseguente responsabilità solidale del consorzio per le spettanze dovute ai lavoratori Sentenza 16 ottobre 2017, n. 24368 Data udienza 7 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 6 dicembre 2016, n. 24957
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 6 dicembre 2016, n. 24957

Il consorzio di edifici, diffuso nelle località turistiche, per la dottrina si distingue tra obbligatorio (per legge o per finalità collettive) e facoltativo (nascente da contratto). Al consorzio si applicano le norme sulla comunione prevista dagli articoli 1100 e seguenti del Codice civile che riguardano la proprietà comune a più persone. Le norme sul condominio...

Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 12 maggio 2016, n. 9777
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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 12 maggio 2016, n. 9777

Esclusa la responsabilità dei singoli soci delle società consortili a responsabilità limitata per le obbligazioni della società stessa Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 12 maggio 2016, n. 9777 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALVAGO Salvatore –...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 28 maggio 2015, n. 11035. Le disposizioni in materia di condominio non sono estensibili al consorzio costituito tra proprietari d’immobili per la gestione delle parti e dei servizi comuni di una zona residenziale, atteso che i due istituti giuridici, nonostante le numerose analogie, presentano anche caratteristiche diverse che non ne permettono una completa parificazione concettuale: il condominio di edifici è una forma di proprietà plurima, derivante dalla struttura stessa del fabbricato e regolata interamente da norme che rimangono nel campo dei diritti reali, con la conseguenza che il carattere di immobile condominiale è una qualitas fundi, che inerisce al bene e lo segue, con i relativi oneri, presso qualsiasi acquirente; il consorzio, che ha un livello di organizzazione più elevato, appartiene, invece, alla categoria delle associazioni, con la conseguente rilevanza della volontà del singolo di partecipare o meno all’ente sociale, pur potendo tale volontà essere ricavata (se non esiste una contraria norma di statuto o di legge) da presunzioni o da fatti concludenti, quali la consapevolezza di acquistare un immobile compreso in un consorzio, oppure l’utilizzazione concreta dei servizi messi a disposizione dei partecipanti. In tema di consorzi volontari costituiti fra proprietari d’immobili per la gestione di parti e servizi comuni, la partecipazione o l’adesione ad esso da parte dell’acquirente di un immobile compreso nel consorzio deve risultare da una valida manifestazione di volontà

  Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 28 maggio 2015, n. 11035   Ragioni in fatto e in diritto della decisione   1.- Con la sentenza impugnata (depositata il 30.5.2012) – per quanto ancora interessa – la Corte di appello di Cagliari – sezione distaccata di Sassari – ha confermato la condanna di D.G....

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 25 agosto 2014, n. 36125. Per la sussistenza del reato di cui all'art. 323 cod. pen., è necessario verificare se l'evento di vantaggio o di danno sia ingiusto in sè e non soltanto come riflesso della violazione di norme da parte del pubblico ufficiale. Gli elementi della illegittimità della condotta e dell'ingiustizia del danno sono dunque distinti e il giudice penale deve verificare, volta per volta, la sussistenza di entrambi

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 25 agosto 2014, n. 36125   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI VIRGINIO Adolfo – Presidente Dott. ROTUNDO Vincenzo – Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo – Consigliere Dott. CAPOZZI Angelo – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza sentenza 16 dicembre 2013, n. 28015. Il consorzio con attività esterna è imprenditore e, come tale, soggetto al fallimento – che non si estende però ai consorziati

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 16 dicembre 2013, n. 28015 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- Con la sentenza impugnata – depositata il 7.4.2011 -la Corte di appello di Catanzaro ha rigettato il reclamo proposto da S.C. contro la sentenza dichiarativa di fallimento della s.r.l. “Syntesi”, emessa su ricorso della stessa società,...

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Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza n. 14 del 20 maggio 2013. In tema di consorzi di cooperative

La massima 1. Il sistema di indicazione “a cascata” dell’impresa esecutrice si pone in contrasto con la previsione di cui al comma 7 dell’articolo 37 del ‘Codice dei contratti’ – secondo cui “i consorzi di cui all’articolo 34, comma 1, lettera b) sono tenuti ad indicare, in sede di offerta, per quali consorziati il consorzio...