Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 2 gennaio 2018, n. 5. Condannato l’infermiere che non avverte tempestivamente il medico della grave crisi ipotensiva del paziente poi deceduto
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 2 gennaio 2018, n. 5. Condannato l’infermiere che non avverte tempestivamente il medico della grave crisi ipotensiva del paziente poi deceduto

Condannato l’infermiere che non avverte tempestivamente il medico della grave crisi ipotensiva del paziente poi deceduto. L’infermiere ha una sua autonoma responsabilità professionale Sentenza 2 gennaio 2018, n. 5 Data udienza 21 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 19 giugno 2014, n. 26482. Al Sindaco, quale autorità locale di protezione civile e nell'ambito del territorio comunale, compete la gestione dell'emergenza provocata da eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo, di calamità naturali o catastrofi; se questi eventi non possono essere fronteggiati con i mezzi a disposizione del comune, questi è tenuto a chiedere l'intervento di altri mezzi e strutture al prefetto, che adotta i provvedimenti di competenza coordinandoli con quelli del sindaco le cui attribuzioni hanno natura concorrente (e non residuale) con quelle del prefetto che ne ha la direzione. Ne consegue che in tale ultima evenienza, fino a quando il prefetto non abbia concretamente e di fatto assunto la direzione dei servizi di emergenza, il sindaco mantiene integri i suoi poteri e gli obblighi di gestione dell'emergenza ed in particolare quelli di allettamento ed evacuazione delle popolazioni che si trovino nelle zone a rischio, indipendentemente dall'esistenza di una situazione di urgenza

Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza  19 giugno 2014, n. 26482 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 1.10.2010 il Tribunale di Mantova, in composizione monocratica, condannava alle pene di giustizia, oltre al risarcimento dei danni e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva in favore delle parti civili, I.G. e B.G. avendoli dichiarati...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 16 ottobre 2013 n. 42498. Lesioni colpose ed obbligo al risarcimento del danno per l’amministratore unico della società titolare dell’appalto di manutenzione della strada per l’incidente occorso ad un ciclista a causa di una buca apertasi nel suolo stradale

Il testo integrale[1] Correttamente i giudici del merito hanno attribuito all’imputata, nella richiamata qualità, la responsabilità dell’incidente occorso al G., non avendo la società dalla stessa amministrata adempiuto agli obblighi, contrattualmente assunti, di vigilare sulla viabilità del comune e di intervenire prontamente per provvedere alla immediata riparazione del manto stradale, ovvero alla segnalazione dei pericoli...

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Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 giugno 2013 n. 24165. L’educatrice e l’assistente bagnanti rispondono per colpa dell’annegamento del bambino lasciato solo nella piscina del villaggio ricreativo

Il testo integrale   Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 4 giugno 2013 n. 24165[1] La Corte territoriale ha convincentemente spiegato che la ricorrente era venuta meno al dovere di vigilare costantemente sul minore che le era stato affidato, proprio ai fine di far fronte a pronta valutazione di situazioni rischiose non percepite come tali...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza del 17 maggio 2013, n. 21220. In tema di cooperazione nel delitto colposo.

La massima In tema di cooperazione nel delitto colposo, perchè la condotta di ciascun concorrente risulti rilevante ai sensi dell’art. 113 c.p., occorre che essa, singolarmente considerata, violi la regola di cautela, e che tra le condotte medesime esista un legame psicologico. Il responsabile di uno studio medico (nella specie Direttore responsabile della struttura medica),...