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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 29 aprile 2014, n. 17968. Il G.I.P., disponeva l'archiviazione del procedimento instaurato contro ignoti per il reato di diffamazione, ritenendo che era stato legittimamente esercitato il diritto di cronaca. Il denunciante si doleva di alcuni articoli apparsi su siti INTERNET, in cui si dava notizia del suo arresto e lo si definiva "tombarolo". Confermata in Cassazione

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 29 aprile 2014, n. 17968 Ritenuto in fatto 1. Il Giudice delle indagini preliminari di Vibo Valentia, con decreto del 4 aprile 2013, ha disposto, su conforme richiesta del Pubblico Ministero, l’archiviazione del procedimento N. 125/12/44 R.G.N.R. instaurato contro ignoti per il reato di diffamazione, ritenendo che sia...

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Corte di Cassazione, S.U.P. sentenza 30 gennaio 2014, n. 4319. Esorbitano dai poteri del Gip sia l’ordine di imputazione coatta nei confronti di persona non indagata, sia il medesimo ordine riferito all’indagato per fatti diversi da quelli per i quali il pubblico ministero abbia chiesto l’archiviazione

Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 30 gennaio 2014, n. 4319 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SANTACROCE Giorgio – Presidente Dott. ESPOSITO Gennaro – Consigliere Dott. MARASCA Gennaro – Consigliere Dott. LOMBARDI Alfredo – Consigliere Dott. CORTESE Artu –...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 15 novembre 2013 n. 45959. Il prelievo del Dna della persona indagata, attraverso il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa attribuibili, non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo, e, essendo prodromico all’effettuazione di accertamenti tecnici, non richiede l’osservanza delle garanzie difensive

Il testo integrale [1] Il prelievo del Dna della persona indagata, attraverso il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa attribuibili, non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo, e, essendo prodromico all’effettuazione di accertamenti tecnici, non richiede l’osservanza delle garanzie difensive. In tema di accertamento tecnico non ripetibile nel corso delle indagini preliminari,...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 45581 del 12 novembre 2013. L’omessa notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari al difensore di fiducia, integra una nullità a regime intermedio e, pertanto, deve essere eccepita prima della deliberazione della sentenza di primo grado

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza n. 45581 del 12 novembre 2013 Ritenuto in fatto 1. F.F., ricorre, a mezzo del suo difensore, avverso la sentenza 11 maggio 2012 della Corte di appello di Torino, che ha confermato la sentenza 30 marzo 2010 del Tribunale di Cuneo, di condanna per i reati di cui...

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Corte di Cassazione, sezioneVI, sentenza del 30 novembre 2012, n. 46391. Il termine per le indagini preliminari decorre dalla data in cui il pubblico ministero ha provveduto ad iscrivere, nel registro delle notizie di reato, il nominativo della persona alla quale il reato è attribuito, senza che al giudice sia consentito di stabilire una diversa decorrenza.

Suprema Corte di Cassazione sezioneVI sentenza del 30 novembre 2012, n. 46391 …omissis… Motivi della decisione Nella più recente giurisprudenza di legittimità (cfr. in particolare Sez. 4, 29.1.2007, n. 10979, rv. 236193) si è affermato l’orientamento (che il Collegio condivide, ritenendolo conforme ai principi della Costituzione e della CEDU) secondo cui, in sede di verifica...

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