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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 7 marzo 2016, n. 4377. La motivazione con la quale il giudice di merito giustifica la liquidazione del danno non patrimoniale alla salute deve dunque essere tale da rendere comprensibile l’iter logico, giuridico e matematico seguito dal giudice

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 marzo 2016, n. 4377 Svolgimento del processo 1. Il (omissis) D.R.A. perse la vita per essere stato investito da un treno mentre, alla guida d’un autocarro, attraversava un passaggio a livello incustodito. Nel 1998 i congiunti della vittima convennero dinanzi al Tribunale de L’Aquila la società FAS...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 dicembre 2015, n. 2573. Il contratto di utenza di energia elettrica è inquadrabile nello schema del contratto di somministrazione e pertanto la clausola contrattuale che prevede la facoltà del somministrante di sospendere la fornitura nel caso di ritardato pagamento anche di una sola bolletta rappresenta una specificazione contrattuale dell’art. 1565 c.c. (del quale amplia l’ambito a favore del somministrante) e costituisce quindi una reazione all’inadempimento dell’utente cui viene opposta l’exceptio inadimplenti contractus; ne consegue che la sospensione della fornitura è legittima solo finché permane l’inadempimento dell’utente e che detta sospensione, se attuata quando ormai l’utente ha pagato il suo debito, costituisce inadempimento contrattuale e obbliga perciò il somministrante al risarcimento del danno ai sensi degli artt. 1176 e 1218 c.c., a meno che non sia fornita la prova che tale inadempimento è stato determinato da causa non imputabile al somministrante, ovvero, nella specie, dalla ignoranza incolpevole dell’avvenuto pagamento. La mancata conoscenza del pagamento da parte dello specifico ufficio addetto alla sospensione e riattivazione del servizio, essendo un fatto interno alla società e non dipendente dall’utente, non esclude l’obbligazione risarcitoria se non sia fornita la prova che essa dipende da causa estranea alla società e alla sua organizzazione

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 dicembre 2015, n. 25731   Svolgimento del processo B.F. citò in giudizio, dinanzi al giudice di Pace di Foggia, l’Enel distribuzione denunciando l’inadempimento della società convenuta, consistente nella mancata fornitura di energia elettrica in conseguenza della quale erano a lui derivati danni di diversa natura dei quali...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 17 novembre 2015, n. 23520. Il responsabile di una struttura alberghiera risponde per i furti subiti dai clienti all’interno delle stanze qualora i ladri si siano introdotti facilmente in albergo grazie alla superficialità e alla negligenza mostrata nei controlli dal personale. E se il cliente dimostra l’entità del danno, il risarcimento non può essere effettuato in via equitativa

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 17 novembre 2015, n. 23520 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 maggio 2015, n. 10263. In sede di liquidazione del danno, la mancata adozione da parte del giudice del merito delle Tabelle elaborate presso il foro di Milano in favore di altre, ivi ricomprese quelle in precedenza adottate presso diversa autorità giudiziaria, è idonea ad integrare una violazione di norma di diritto censurabile con ricorso per cassazione ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 3) cod. proc. civ.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 maggio 2015, n. 10263 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. SCARANO Luigi Alessandro – rel. Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 17 dicembre 2014, n. 26590. In tema di quantificazione dei danni non patrimoniali si può evidenziare la necessita' di una drastica riduzione dell'applicazione delle poste liquidatorie indicate nelle tabelle normative (di cui al Decreto Legislativo n. 38 del 2000, articolo 13 e al Decreto Legislativo n. 209 del 2005 e successive modifiche, articoli 138 e 139) o in quelle di diversa natura, come le tabelle del Tribunale di Milano, la cui applicabilita' in giudizio ha trovato riconoscimento anche a livello di giurisprudenza di legittimita', evidenziandosi come il richiamo alle tabelle di Milano garantisce una unita' di trattamento di riferimento al criterio di liquidazione predisposto dal suddetto Tribunale essendo esso gia' ampiamente diffuso sul territorio nazionale tanto da assumere la valenza in linea generale di parametro di conformita' della valutazione equitativa del danno biologico di cui agli articoli 1226 e 2056 c.c..

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 17 dicembre 2014, n. 26590   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIDIRI Guido – Presidente Dott. NAPOLETANO Giuseppe – rel. Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. LORITO Matilde...