L’eliminazione delle vedute abusive
Articolo

L’eliminazione delle vedute abusive

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|8 gennaio 2024| n. 438.

L'eliminazione delle vedute abusive, che consentono di affacciarsi e guardare nel fondo altrui, non necessariamente deve essere disposta dal giudice tramite la demolizione di quelle porzioni immobiliari costituenti il "corpus" della violazione denunciata, ben potendo la violazione medesima essere eliminata per altra via, mediante idonei accorgimenti, i quali, pur contemperando i contrastanti interessi delle parti, rispondano ugualmente al precetto legislativo da applicare al caso oggetto di cognizione. Spetta, poi, al giudice dell'esecuzione la determinazione delle concrete modalità dell'opera o la scelta tra diverse articolazioni concrete di opere aventi comuni finalità e connotazioni.

Muri di cinta e divieto di edificare inferiore a tre metri da una veduta
Articolo

Muri di cinta e divieto di edificare inferiore a tre metri da una veduta

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Ordinanza 18 ottobre 2018, n. 26263. La massima estrapolata: Il precetto relativo al divieto di edificare ad una distanza inferiore a tre metri da una veduta già esistente disposto dall’art. 907 Cc, non riguarda solo le costruzioni intese nell’accezione comune di edifici, ma attiene anche ai muri di cinta....

Muri di cinta e divieto di edificare inferiore a tre metri da una veduta
Articolo

Muri di cinta e divieto di edificare inferiore a tre metri da una veduta

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Ordinanza 18 ottobre 2018, n. 26263. La massima estrapolata: Il precetto relativo al divieto di edificare ad una distanza inferiore a tre metri da una veduta già esistente disposto dall’art. 907 Cc, non riguarda solo le costruzioni intese nell’accezione comune di edifici, ma attiene anche ai muri di cinta....

Non c’è spazio per una integrazione della previsione di cui all’articolo 905 del codice civile con le eventuali e più restrittive previsioni in tema di distanze tra costruzioni
Articolo

Non c’è spazio per una integrazione della previsione di cui all’articolo 905 del codice civile con le eventuali e più restrittive previsioni in tema di distanze tra costruzioni

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Sentenza 11 giugno 2018, n. 15070. La massima estrapolata: A differenza dell’articolo 873 del codice civile che è volto a evitare la formazione di intercapedini dannose, e a tutelare gli interessi generali dell’igiene, decoro e sicurezza degli abitanti, consentendo agli enti locali di stabilire distanze maggiori, secondo una valutazione...

In tema di condominio degli edifici l’applicabilita’ delle norme sulle distanze legali trova un limite per la ipotesi di opere eseguite in epoca anteriore alla costituzione del condominio
Articolo

In tema di condominio degli edifici l’applicabilita’ delle norme sulle distanze legali trova un limite per la ipotesi di opere eseguite in epoca anteriore alla costituzione del condominio

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Sentenza 10 maggio 2018, n. 11287. Le massime estrapolate: In tema di condominio degli edifici l’applicabilita’ delle norme sulle distanze legali trova un limite per la ipotesi di opere eseguite in epoca anteriore alla costituzione del condominio, atteso che in tale caso l’intero edificio, formando oggetto di un unico...

L’art. 879, comma 2 c.c. in tema di distanze tra edifici obbliga al rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti, per cui, occorre far riferimento al disposto del D.M. 2 aprile 1968
Articolo

L’art. 879, comma 2 c.c. in tema di distanze tra edifici obbliga al rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti, per cui, occorre far riferimento al disposto del D.M. 2 aprile 1968

Consiglio di Stato, sezione quarta, Sentenza 1 giugno 2018, n. 3329. La massima estrapolata: L’art. 879, comma 2 c.c. in tema di distanze tra edifici obbliga al rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti, per cui, occorre far riferimento al disposto del D.M. 2 aprile 1968, richiamato anche dall’art. 3 delle N.T.A. del programma di...

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, sentenza 28 novembre 2017, n. 28372. Anche una realizzazione in itinere ben può essere valutata come idonea di per sé e prima del suo completamento a concretizzare una turbativa del possesso
Articolo

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, sentenza 28 novembre 2017, n. 28372. Anche una realizzazione in itinere ben può essere valutata come idonea di per sé e prima del suo completamento a concretizzare una turbativa del possesso

Anche una realizzazione in itinere ben può essere valutata come idonea di per sé e prima del suo completamento a concretizzare una turbativa del possesso Sentenza 28 novembre 2017, n. 28372 Data udienza 4 aprile 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 23 novembre 2017, n. 27909. La possibilita’ di restare in maniera piu’ comoda ad esercitare una veduta non costituisce aggravamento della servitu’ di veduta
Articolo

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 23 novembre 2017, n. 27909. La possibilita’ di restare in maniera piu’ comoda ad esercitare una veduta non costituisce aggravamento della servitu’ di veduta

La possibilita’ di restare in maniera piu’ comoda ad esercitare una veduta non costituisce aggravamento della servitu’ di veduta. Non costituisce aggravamento della servitu’ di veduta, ai sensi dell’articolo 1067 c.c., la trasformazione di un precedente affaccio occasionale Per un maggiore approfondimento sulle vedute cliccare sull’immagine seguente Ordinanza 23 novembre 2017, n. 27909 Data udienza...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 22 agosto 2017, n. 20273
Articolo

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 22 agosto 2017, n. 20273

In tema di limitazioni legali della proprieta’, con particolare riferimento alle scale, ai ballatoi e alle porte, che fondamentalmente sono destinati all’accesso dell’edificio, e soltanto occasionalmente od eccezionalmente utilizzabili per l’affaccio, ha statuito che possono configurare vedute quando – indipendentemente dalla funzione primaria del manufatto – risulti obiettivamente possibile, in via normale, per le particolari...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 16 febbraio 2017, n. 4192
Articolo

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 16 febbraio 2017, n. 4192

La titolarità del diritto reale di veduta costituisce una condizione dell’azione al fine di esigere l’osservanza da parte del vicino delle distanze di cui all’art. 907 cod. civ. e, come tale va accertata anche di ufficio dal giudice, salvo che da parte del convenuto non vi sia stata ammissione, esplicita o implicita, purché inequivoca, della...

  • 1
  • 2